Powered By Blogger
Powered By Blogger

martedì 15 giugno 2010

NOTIZIE UTILI


DOVE E COME DORMIRE

Lungo il cammino sono distribuiti numerosissimi luoghi nei quali poter dormire. Normalmente si utilizzano gli albergue, da non tradurre in italiano con il termine “albergo” ma piuttosto con “ostello” o “rifugio”. Sono anche chiamati refugios, hospitales. Al centro di accoglienza di St.Jean Pied de Port ne viene fornito un elenco abbastanza aggiornato.
L’albergue è di dimensioni variabili, da dieci a un centinaio di posti, generalmente in letti a castello. Il letto è fornito di materasso, spesso ma non sempre di cuscino, quasi mai di lenzuola (quindi obbligatorio sacco a pelo o sacco/lenzuolo). Si trovano i servizi igienici e le docce: l’acqua dovrebbe essere calda, ma a volte dipende da quanti pellegrini hanno fatto la doccia prima di noi e da quanta acqua hanno utilizzato. Si trova un posto per lavare ed asciugare la biancheria, un locale ad uso cucina ed una stanza refettorio.
Alcuni sono sempre aperti, ma spesso l’apertura avviene nel pomeriggio. Si è accolti da un hospitalero che appone il sello (timbro) sulla credencial (vedi sotto), trascrive le generalità del pellegrino sui registri dell’albergue e assegna il posto letto o comunque indica le regole per l ’utilizzo dell ’albergue. Generalmente le procedure di accoglienza sono rapide: in alcuni casi l’accoglienza è più curata: mi è capitato di fare oltre un’ora di fila prima di entrare. In alcuni albergue il pellegrino diventa membro di una comunità e viene coinvolto nelle attività e nei suoi riti: per chi apprezza sono le esperienze più intense del cammino.
La gestione degli albergue è di solito a carico di volontari: può essere il parroco, frati o suore di conventi, volontari appartenenti a confraternite o associazioni spagnole di sostegno al cammino; in alcuni casi sono stranieri (inglesi a Ponferrada e Rabanal, olandesi ad Hospital de Orbigo, italiani della Confraternita Jacobea di Perugia a Puente Fitero).
Salvo casi eccezionali l’alloggio è consentito per una sola notte.
Negli albergue gestiti dalle Associazioni e in quelli comunali viene di solito data la precedenza di ospitalità ai pellegrini che marciano a piedi rispetto a quelli in bicicletta

Gli albergues possono essere classificati in due fondamentali categorie:
A) STRUTTURE "PUBBLICHE"
E ’ improprio chiamarle "pubbliche" ma intendo riferirmi a strutture gestite per dare accoglienza, non per crfeare reddito. Appartengono a questa categoria gli albergues:
- comunali
- facenti capo a strutture religiose (conventi, parrocchie)
- di proprietà o comunque gestiti da Associazioni di amici del cammino, spagnole o straniere
Negli ultimi anni si sono notevolmente ridotte le strutture del tutto gratuite o per le quali viene richiesta una semplice libera offerta.
Le pochi sono rimasti quelli a libera offerta.
Le tariffe oscillano generalmente fra i 4 e i 10 €
B) STRUTTURE PRIVATE
Quest ’ultima categoria è in netta espansone negli ultimi anni e segue costantemente la crescente rapida richiesta di posti letto da parte dei pellegrini. Sono strutture spesso a conduzione familiare, gestite per fornire un secondo reddito rispetto alla princoipale attività.
Le tariffe scillano fra i 7 e i 12 €. Spesso sono disponibili, dietro corresponsione di un supplemento tariffario, servizi di livello superiore: camere singole o doppie, lenzuola, ecc. Spesso si può cenare e fare solazione, a prezzi di solito modici. Il livello di servizio è talvolta, ma non sempre, migliore rispetto alle strutture "pubbliche". In questo tipo di strutture si riceve di solito una accoglienza corretta e sollecita: non ci si deve attendere però il calore e la cura riscontrabile in molte strtture "pubbliche", nelll quali operano volontari appassionati del cammino.

Si può trovare alloggio, chiedendo nei paesi, anche presso:
case private – alcune famiglie ospitano in casa loro pellegrini a titolo privato: le tariffe sono ancora più elevate
hostal – sono alberghi veri e propri, ma a prezzo modico

Ho preparato un elenco degli albergue del cammino: sto cercando di aggiornare in continuazione le informazioni grazie anche al contributo di altri pellegrini e da alcuni siti web che ho ritenuto sufficientemente affidabili. Naturalmente non è garantita la completa esattezza dei dati: la situazione degli albergue presenta variazioni stagionali ed è in continua evoluzione.
Clicca qui per ottenere l ’elenco degli albergue:

COMPORTAMENTO NEGLI ALBERGUE

Quelle che seguono sono alcune mie personali opinioni e consigli: nessuno si offenda.
Gli albergue non sono strutture turistiche nate per scopi commerciali. Entrandovi, il pellegrino diventa "ospite", non "cliente". Ne consegue che si devono tenere comportamenti conseguenti:
- usare il verbo "chiedere" piuttosto che "pretendere"
- rispettare le strutture offerte, e se possibile, lasciarle in condizioni migliori di quelle che si è trovato
- non lasciare tracce del proprio passaggio
- se qualcuno prima di noi ha lasciato sporcizia e disordine è bello pulire e mettere ordine, senza farlo pesare a nessuno
- lasciare sempre un donativo, magari piccolo se non si hanno molti soldi
- rispettiamo gli orari indicati, che sono legati al riposo da assicurare a tutti
- se prevediamo di alzarci molto presto prepariamo lo zaino la sera prima e, al risveglio, prepariamoci in un ambiente dove non si dia disturbo a chi dorme ancora
- accogliere sempre con cordialità chi viene dopo di noi, così come vorremmo essere trattati noi
- tenere pulito il proprio corpo e i propri indumenti, per rispetto verso se stessi e verso chi ci sta vicino
- evitare di spargere le proprie cose occupando più spazio di quanto occorra
- se si vedono comportamenti che riteniamo sbagliati facciamolo notare cortesemente: sbuffare e tenersi dentro il mugugno non fa bene a nessuno
- l ’acqua calda fa piacere a tutti: e allora quando la troviamo cerchiamo di non sprecarla e di lasciarne agli altri
- se si hanno informazioni importanti diamone notizia nella bacheca dell ’albergue
e infine ....
- molti alberghi non garantiscono molta privacy: ci si trova spesso in condizioni di promiscuità; comportiamoci quindi con discrezione, evitando di guardare gli altri con insistenza e di esibirci inutilmente.

DOVE E COME MANGIARE

In quasi tutti gli albergue c ’è possibilità di cucinarsi qualcosa da mangiare; in alcuni viene servita la colazione dietro pagamento di un’offerta.
In tutti i paesi sede di albergue esistono locali in cui cenare, con menu detti del peregrino o del dia: sono menu a prezzo fisso. Ne ho trovati a prezzi oscillanti dai 6 ai 10 euro e offrono: primo, secondo, pane, bottiglia di vino o bibita, dolce o frutta. La quantità e la qualità sono generalmente buone.
La cucina offerta è abbastanza simile a quella italiana. Alcuni primi ad esempio: spaghetti al pomodoro, paella, minestra di fagioli, fagioli verdi saltati con pancetta, zuppa di verdure, insalata verde con pomodori e tonno o formaggio. Tra i secondi: pollo arrosto, fette di maiale o manzo alla piastra, peperoni ripieni, trota al forno, salmone alla piastra, spezzatino di carne. Contorni di patate, fagioli verdi, insalata. Dessert di yogurt, gelato, riso con latte, budino, frutta. Ottimo il vino, introvabile l’acqua gassata.
I pellegrini si mettono in viaggio molto presto (dalle 5 alle 7). A quell’ora è quasi impossibile trovare bar aperti per fare colazione: si fa fatica anche nelle grandi città. I bar aprono tardi (9 – 10), i negozi di alimentari pure. Quindi è buona norma attrezzarsi e prepararsi la colazione nella cucina dell’albergue, o mettere in conto di fare spesso colazione a mattinata inoltrata.
Per il pranzo di mezzogiorno in genere si provvede con un panino e frutta acquistati e consumati lungo la via (non si spende molto). Tutti i bar sono comunque attrezzati per servire qualcosa da mangiare.
Ogni paese è dotato di almeno una fontana: in genere l’acqua è buona e molto fresca, tranne in alcuni tratti della parte centrale (mesetas)

CONSIGLI PER L ’ALIMENTAZIONE

Un medico mio amico ed esperto di medicina sportiva mi ha dato i seguenti consigli, che seguo (abbastanza) fedelmente:

colazione: assumere carboidrati e zuccheri con poco saccarosio e molto fruttosio - caffelatte con biscotti, meglio ancora con fette biscottate, marmellata, miele, eventualmente frutta
a metà giornata: carboidrati (pane, crackers, fette biscottate) e frutta (no zuccheri o cioccolata)
alla sera: prevalentemente proteine - carne rossa o bianca, pesce, formaggi, verdura, pane, vino frutta
bere molto, prima ancora di sudare ed avere quindi sete, soprattutto con temperature ambientali elevate; in caso di forte sudorazione mangiare molta frutta e/o assumere integratori salini
SOLDI

E infine parliamo di soldi. Quanto occorre per mantenersi durante il cammino. Facciamo un po ’ i conti.
A) il viaggio - i costi del viaggo sono difficilmente valutabili perché troppo dipendenti dal mezzo scelto (auto, treno, aereo)
B) mangiare - ipotizzando che si faccia colazione al bar al mattino, la sera si ceni presso le trattorie e di giorno ci si aggiusti mangiano qualcosa comprato per strada, si può fare questa ipotesi di costi:


DOVE E COME DORMIRE

Lungo il cammino sono distribuiti numerosissimi luoghi nei quali poter dormire. Normalmente si utilizzano gli albergue, da non tradurre in italiano con il termine “albergo” ma piuttosto con “ostello” o “rifugio”. Sono anche chiamati refugios, hospitales. Al centro di accoglienza di St.Jean Pied de Port ne viene fornito un elenco abbastanza aggiornato.
L’albergue è di dimensioni variabili, da dieci a un centinaio di posti, generalmente in letti a castello. Il letto è fornito di materasso, spesso ma non sempre di cuscino, quasi mai di lenzuola (quindi obbligatorio sacco a pelo o sacco/lenzuolo). Si trovano i servizi igienici e le docce: l’acqua dovrebbe essere calda, ma a volte dipende da quanti pellegrini hanno fatto la doccia prima di noi e da quanta acqua hanno utilizzato. Si trova un posto per lavare ed asciugare la biancheria, un locale ad uso cucina ed una stanza refettorio.
Alcuni sono sempre aperti, ma spesso l’apertura avviene nel pomeriggio. Si è accolti da un hospitalero che appone il sello (timbro) sulla credencial (vedi sotto), trascrive le generalità del pellegrino sui registri dell’albergue e assegna il posto letto o comunque indica le regole per l ’utilizzo dell ’albergue. Generalmente le procedure di accoglienza sono rapide: in alcuni casi l’accoglienza è più curata: mi è capitato di fare oltre un’ora di fila prima di entrare. In alcuni albergue il pellegrino diventa membro di una comunità e viene coinvolto nelle attività e nei suoi riti: per chi apprezza sono le esperienze più intense del cammino.
La gestione degli albergue è di solito a carico di volontari: può essere il parroco, frati o suore di conventi, volontari appartenenti a confraternite o associazioni spagnole di sostegno al cammino; in alcuni casi sono stranieri (inglesi a Ponferrada e Rabanal, olandesi ad Hospital de Orbigo, italiani della Confraternita Jacobea di Perugia a Puente Fitero).
Salvo casi eccezionali l’alloggio è consentito per una sola notte.
Negli albergue gestiti dalle Associazioni e in quelli comunali viene di solito data la precedenza di ospitalità ai pellegrini che marciano a piedi rispetto a quelli in bicicletta

Gli albergues possono essere classificati in due fondamentali categorie:
A) STRUTTURE "PUBBLICHE"
E ’ improprio chiamarle "pubbliche" ma intendo riferirmi a strutture gestite per dare accoglienza, non per crfeare reddito. Appartengono a questa categoria gli albergues:
- comunali
- facenti capo a strutture religiose (conventi, parrocchie)
- di proprietà o comunque gestiti da Associazioni di amici del cammino, spagnole o straniere
Negli ultimi anni si sono notevolmente ridotte le strutture del tutto gratuite o per le quali viene richiesta una semplice libera offerta.
Le pochi sono rimasti quelli a libera offerta.
Le tariffe oscillano generalmente fra i 4 e i 10 €
B) STRUTTURE PRIVATE
Quest ’ultima categoria è in netta espansone negli ultimi anni e segue costantemente la crescente rapida richiesta di posti letto da parte dei pellegrini. Sono strutture spesso a conduzione familiare, gestite per fornire un secondo reddito rispetto alla princoipale attività.
Le tariffe scillano fra i 7 e i 12 €. Spesso sono disponibili, dietro corresponsione di un supplemento tariffario, servizi di livello superiore: camere singole o doppie, lenzuola, ecc. Spesso si può cenare e fare solazione, a prezzi di solito modici. Il livello di servizio è talvolta, ma non sempre, migliore rispetto alle strutture "pubbliche". In questo tipo di strutture si riceve di solito una accoglienza corretta e sollecita: non ci si deve attendere però il calore e la cura riscontrabile in molte strtture "pubbliche", nelll quali operano volontari appassionati del cammino.

Si può trovare alloggio, chiedendo nei paesi, anche presso:
case private – alcune famiglie ospitano in casa loro pellegrini a titolo privato: le tariffe sono ancora più elevate
hostal – sono alberghi veri e propri, ma a prezzo modico

Ho preparato un elenco degli albergue del cammino: sto cercando di aggiornare in continuazione le informazioni grazie anche al contributo di altri pellegrini e da alcuni siti web che ho ritenuto sufficientemente affidabili. Naturalmente non è garantita la completa esattezza dei dati: la situazione degli albergue presenta variazioni stagionali ed è in continua evoluzione.
Clicca qui per ottenere l ’elenco degli albergue:

COMPORTAMENTO NEGLI ALBERGUE

Quelle che seguono sono alcune mie personali opinioni e consigli: nessuno si offenda.
Gli albergue non sono strutture turistiche nate per scopi commerciali. Entrandovi, il pellegrino diventa "ospite", non "cliente". Ne consegue che si devono tenere comportamenti conseguenti:
- usare il verbo "chiedere" piuttosto che "pretendere"
- rispettare le strutture offerte, e se possibile, lasciarle in condizioni migliori di quelle che si è trovato
- non lasciare tracce del proprio passaggio
- se qualcuno prima di noi ha lasciato sporcizia e disordine è bello pulire e mettere ordine, senza farlo pesare a nessuno
- lasciare sempre un donativo, magari piccolo se non si hanno molti soldi
- rispettiamo gli orari indicati, che sono legati al riposo da assicurare a tutti
- se prevediamo di alzarci molto presto prepariamo lo zaino la sera prima e, al risveglio, prepariamoci in un ambiente dove non si dia disturbo a chi dorme ancora
- accogliere sempre con cordialità chi viene dopo di noi, così come vorremmo essere trattati noi
- tenere pulito il proprio corpo e i propri indumenti, per rispetto verso se stessi e verso chi ci sta vicino
- evitare di spargere le proprie cose occupando più spazio di quanto occorra
- se si vedono comportamenti che riteniamo sbagliati facciamolo notare cortesemente: sbuffare e tenersi dentro il mugugno non fa bene a nessuno
- l ’acqua calda fa piacere a tutti: e allora quando la troviamo cerchiamo di non sprecarla e di lasciarne agli altri
- se si hanno informazioni importanti diamone notizia nella bacheca dell ’albergue
e infine ....
- molti alberghi non garantiscono molta privacy: ci si trova spesso in condizioni di promiscuità; comportiamoci quindi con discrezione, evitando di guardare gli altri con insistenza e di esibirci inutilmente.

DOVE E COME MANGIARE

In quasi tutti gli albergue c ’è possibilità di cucinarsi qualcosa da mangiare; in alcuni viene servita la colazione dietro pagamento di un’offerta.
In tutti i paesi sede di albergue esistono locali in cui cenare, con menu detti del peregrino o del dia: sono menu a prezzo fisso. Ne ho trovati a prezzi oscillanti dai 6 ai 10 euro e offrono: primo, secondo, pane, bottiglia di vino o bibita, dolce o frutta. La quantità e la qualità sono generalmente buone.
La cucina offerta è abbastanza simile a quella italiana. Alcuni primi ad esempio: spaghetti al pomodoro, paella, minestra di fagioli, fagioli verdi saltati con pancetta, zuppa di verdure, insalata verde con pomodori e tonno o formaggio. Tra i secondi: pollo arrosto, fette di maiale o manzo alla piastra, peperoni ripieni, trota al forno, salmone alla piastra, spezzatino di carne. Contorni di patate, fagioli verdi, insalata. Dessert di yogurt, gelato, riso con latte, budino, frutta. Ottimo il vino, introvabile l’acqua gassata.
I pellegrini si mettono in viaggio molto presto (dalle 5 alle 7). A quell’ora è quasi impossibile trovare bar aperti per fare colazione: si fa fatica anche nelle grandi città. I bar aprono tardi (9 – 10), i negozi di alimentari pure. Quindi è buona norma attrezzarsi e prepararsi la colazione nella cucina dell’albergue, o mettere in conto di fare spesso colazione a mattinata inoltrata.
Per il pranzo di mezzogiorno in genere si provvede con un panino e frutta acquistati e consumati lungo la via (non si spende molto). Tutti i bar sono comunque attrezzati per servire qualcosa da mangiare.
Ogni paese è dotato di almeno una fontana: in genere l’acqua è buona e molto fresca, tranne in alcuni tratti della parte centrale (mesetas)

CONSIGLI PER L ’ALIMENTAZIONE

Un medico mio amico ed esperto di medicina sportiva mi ha dato i seguenti consigli, che seguo (abbastanza) fedelmente:

colazione: assumere carboidrati e zuccheri con poco saccarosio e molto fruttosio - caffelatte con biscotti, meglio ancora con fette biscottate, marmellata, miele, eventualmente frutta
a metà giornata: carboidrati (pane, crackers, fette biscottate) e frutta (no zuccheri o cioccolata)
alla sera: prevalentemente proteine - carne rossa o bianca, pesce, formaggi, verdura, pane, vino frutta
bere molto, prima ancora di sudare ed avere quindi sete, soprattutto con temperature ambientali elevate; in caso di forte sudorazione mangiare molta frutta e/o assumere integratori salini
SOLDI

E infine parliamo di soldi. Quanto occorre per mantenersi durante il cammino. Facciamo un po ’ i conti.
A) il viaggio - i costi del viaggo sono difficilmente valutabili perché troppo dipendenti dal mezzo scelto (auto, treno, aereo)
B) mangiare - ipotizzando che si faccia colazione al bar al mattino, la sera si ceni presso le trattorie e di giorno ci si aggiusti mangiano qualcosa comprato per strada, si può fare questa ipotesi di costi:


Colazione giorni 17 euro 3 spesa 51

cibi e bevande acquistate per strada giorni 17 euro 8 spesa 156

cena giorni 17 euro 9 spesa 161

TOTALE 268

dormire - ipotizziamo di fare un ’offerta di 3 euro per ogni albergue in cui si dorme. Non è obbligatorio, quindi quella indicata è una spesa comprimibile. Ipotizziamo anche di passare tre notti in camera privata o in un hostal:

soggiorno in albergue giorni 17 euro 8 156


TOTALE 424