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domenica 18 aprile 2010

RITI LUNGO IL CAMMINO E NELLA CATTEDRALE DI SANTIAGO




Riti del viaggio
Ci sono molti gesti, di carattere più o meno rituale, cui i pellegrini diretti al santuario di Galizia avevano l’abitudine a compiere.
Il primo consisteva nel piantare una croce sulla sommità del passo di Cize. La tradizione risale a Carlo Magno il quale, entrando in Spagna e attraversando il passo con il suo esercito, vi innalzò prima la croce del Signore e poi s’inginocchiò verso Galizia per elevare la sua preghiera a Dio e a San Giacomo. Nel secondo i pellegrini, discendendo dal monte Cebreiro in Galizia, portavano
per devozione e penitenza una pietra calcarea che ricevevano a Triacastela e la trasportavano fino a Santa Maria de Castaneda, dove la calce veniva preparata per la basilica di Santiago. In tal modo sentivano di partecipare alla costruzione della cattedrale e si “cementava” ancor più il loro rapporto con il proprio patrono.
Il terzo riguarda il bagno finale nelle acque del Lavamentula, a due miglia da Santiago, sul “Mons Gaudii” o Monte do Gozo, luogo in cui oggi vi è un monumento senza alcun riferimento alla situazione storica. Dato che il Cammino stava per concludersi, era “per amore dell’Apostolo” che il pellegrino voleva rendersi
presentabile e nel vedersi coperto di stracci e di sporcizia, dava vita ad una purificazione rituale nella quale si spogliava dei suoi poveri abiti e s’immergeva nell’acqua fredda fino al collo.
Altro rituale entrando nella Cattedrale salendo le scale da Plaza Obradoiro ,al cospetto del Portico della Gloria, il portale a tre archi della Cattedrale, ci fa rimanere abbagliati: è un gruppo scultoreo romanico unico, meraviglia della scultura medievale e dell’arte universale, opera di Maestro Mateo iniziato intorno all’anno 1188.
L’arco centrale, il più maestoso, è presieduto da Cristo glorioso in trono, secondo la visione e la descrizione dell’Apocalisse di Giovanni. La sua figura è circondata dai quattro evangelisti; otto angeli portano i segni della passione e altre figure ai lati rappresentano i santi. Nell’archivolto sono rappresentati i ventiquattro anziani dell’Apocalisse nell’atto di accordare i propri strumenti musicali per la solenne liturgia celeste.
La colonna centrale (detta albero di Jesse) raffigura la storia genealogica di Cristo, ed è sormontata dalla statua dell’apostolo s.Giacomo colma di espressione e serena bellezza in viso, nell’atto benevolo di accogliere i pellegrini.
I cinque solchi presenti in questa colonna, formati lungo i secoli dall’atto di poggiarvi la mano destra, testimoniano il ringraziamento e la richiesta di benedizione all’apostolo compiuti da migliaia di pellegrini lungo i secoli.e gesto tradizionale di appoggiare la fronte sul “Santo dos croques”, delle “capocciate”, per ricevere il dono della saggezza, E’ usanza dare tre colpi (croques) con la fronte alla statua di Maestro Matteo. Narra la l eggenda che egli rappresentò se stesso nel Portico della Gloria tra i 144.000 tratti in salvo che accompagnano l’Apostolo e ai 24 anziani; il vescovo lo accusò di superbia e perciò Mastro Matteo si raffigurò in ginocchio per implorare perdono a Dio. Il significato nel dare i tre colpi sta nel compartire con il Maestro l’intelligenza che gli permise di creare quest’opera e l’umiltà nel chiedere pubblicamente perdono
Tocar los pies al Rey David.
Se si arriva a Santiago a piedi, entrando o uscendo per la puerta de platerìas, bisogna toccare i piedi al re David: si tratta di una delle immagini romaniche più antiche della cattedrale, posta ad altezza uomo. La tradizione vuole che gli si chieda che i piedi del povero pellegrino gli permettano di tornare a casa.
Abrazo al apóstol Santiago
Il momento più emozionante per i pellegrini è quando si sale dietro l’altare fino a trovarsi di fronte alla statua del Santo. Qui, nell’abbracciare l’apostolo, l’amico del Signore, bisogna sussurrargli all’orecchio la tradizionale frase medievale dei franchi: “Recomiendame a Dios, mi amigo!” Questo tradizionale gesto simboleggia l’accoglienza gioiosa della fede che Santiago il Maggiore predicò instancabilmente fino a dare la sua vita. E’ il sacro che diventa tangibile
Santiago/Finisterra
dopo l'arrivo a Santiago i pellegrini hanno ancora questa tappa, e l'usanza vuole che arrivati qui facciano il bagno nell'oceano, raccolgano alcune conchiglie e brucino un indumento portato lungo il percorso. La scogliera infatti è costellata delle tracce di piccoli falò accesi nel tempo dai pellegrini e i resti degli oggetti bruciati sono i più disparati: dalla giacca a vento agli scarponi, dallo zaino addirittura ai bastoncini da trekking.
REGOLE ALL'INTERNO DELLA CATTEDRALE DI SANTIAGO DE COMPOSTELA

Cari amici pellegrini;
come per tutti gli Anni Santi Compostellani, vi sono delle comprensibili situazioni di sicurezza e buon ordine, (dovute in gran parte alla grande affluenza di pellegrini e non…) per cui già da ora veniamo avvisati che non si potrà accedere all’interno della Cattedrale di Santiago con lo zaino...
Al nostro arrivo in Santiago, gli zaini (ma penso anche i bordoni..) dovranno essere depositati all’interno del contiguo Monastero di San Martin Pinario…
Torno di nuovo ad informare coloro i quali, provenienti dai più svariati Caminos, percorrono poco più dei 100 Km finali a piedi , 200 Km in bicicletta o cavallo, necessari per conseguire la Compostella, dovranno porre due (2) timbri sulla Credenziale; uno nel rifugio di pernottamento, ed un altro durante il cammino a mezza tappa presso un Ayuntamiento, Oficina de turismo, un altro rifugio od un bar!
Questo è per evitare discussioni e dinieghi al momento di richiedere la Compostella nella Oficina del Peregrino.
Percorrere consecutivamente a piedi gli ultimi 100 Km o 200 Km in bicicletta o cavallo, è una delle regole precise del Camino di Santiago, ma a causa di pochi pseudo pellegrini bugiardi, vi è anche questa nuova incombenza cui bisognerà attenersi…

Ultreya

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