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giovedì 25 marzo 2010

San Giacomo il Maggiore Apostolo 25 luglio







I fratelli Giacomo e Giovanni transitavano un giorno per un villaggio della Samaria e non essendo stati accolti, chiesero a Gesù di inviare un fuoco dal cielo per distruggere quella gente. Ma il Maestro rimproverò loro questo estremismo (Luca 9‑52). Forse per questo carattere impetuoso sono detti ironicamente «Figli del tuono». Inoltre devono essere stati molto ambiziosi: infatti fecero pressione sulla loro madre per sollecitare dal Maestro i primi posti per sé nel regno messianico. Gesù però non promette loro alcun posto, bensì predice che in seguito sarebbe stato necessario soffrire e lottare per il suo Regno ed i due ' fratelli dissero, tra la gelosia degli altri apostoli, di essere disposti a tutto (Matteo XX‑20).

Dopo la morte ed ascensione di Gesù, Giacomo detto Maggiore per distinguerlo da un altro Giacomo, pure apostolo, si distinse come una delle figure più di spicco nel collegio apostolico. Infatti quando il Re Erode decise di porre fine al cristianesimo incipiente, decise come primo atto di uccidere Giacomo ed imprigionare Pietro (Atti 12‑1). Questo avveniva verso l'anno 42. Giacomo aveva circa 50 anni. Per l'immatura scomparsa dell'Apostolo Giacomo e primo martire e considerando che il cristianesimo solo allora iniziava la diffusione nell'ambiente giu daico del medio oriente, non si vede come e quando Giacomo poté andare in Spagna. Infatti c'è una tradizione, alquanto precisa e pare del V secolo che fa risalire l'evangelizzazione della Spagna all'apostolo Giacomo che sarebbe rimasto in Spagna per nove anni (dal 33 al 42) ed a Saragozza avrebbe ricevuto l'apparizione della Madonna su una colonna (Madonna del Pilar) che lo confortava e l'incitava a continuare la predicazione. Un'altra tradizione spagnola, forse del secolo IX, sostiene che da quell'epoca il corpo dell'Apostolo Giacomo era custodito nella città di Santiago di Campostella nella Galizia. Probabilmente nel primo Medioevo le reliquie del corpo di S. Giacomo vennero trasportate dalla città di Gerusalemme dove erano custodite fino al V secolo dapprima a Mèrida in Spagna ed in seguito alle invasioni degli Arabi vennero nascoste in una chiesetta in mezzo ad un campo nella Galizia. Per una visione ad un monaco vennero ritrovate ed iniziò così la grande venerazione del popolo spagnolo. Santiago (cioè San Giacomo) di Compostella (cioè campo di stelle) come viene chiamato in spagnolo divenne uno dei più celebri santuari del Medioevo. Venne costruita una splendida basilica tuttora esistente, pellegrini da tutta l'Europa andavano a piedi a Santiago seguendo il famoso "cammino di Santiago" una lunga strada che iniziando dal sud della Francia percorreva oltre mille chilometri ed era costellata da ospizi, monasteri, piccoli ospedali ed anche stazioni di cavalieri armati, ove i pellegrini po tevano avere gratis vitto, alloggio, cure e protezione. Santiago ossia S. Giacomo è il patrono principale della Spagna ed eroe nazionale: viene rappresentato con il bastone di pellegrino, la borraccia e conchiglia (pellegrino ed apostolo evangelizzatore) oppure a cavallo con armatura che combatte contro i mori cioè i saraceni (matamoros cioè uccisore dei mori invasori). Splendide feste si fanno al 25 luglio, giorno dedicato da se coli alla memoria del rinvenimento delle sue reliquie.

E' presente nel Martirologio Romano.

Martire a Gerusalemme nel 42 d.C.

E’ detto “Maggiore” per distinguerlo dall’apostolo omonimo, Giacomo di Alfeo. Lui e suo fratello Giovanni sono figli di Zebedeo, pescatore in Betsaida, sul lago di Tiberiade. Chiamati da Gesù (che ha già con sé i fratelli Simone e Andrea) anch’essi lo seguono (Matteo cap. 4). Nasce poi il collegio apostolico: "(Gesù) ne costituì Dodici che stessero con lui: (...) Simone, al quale impose il nome di Pietro, poi Giacomo di Zebedeo e Giovanni fratello di Giacomo, ai quali diede il nome di Boanerghes, cioè figli del tuono" (Marco cap. 3). Con Pietro saranno testimoni della Trasfigurazione, della risurrezione della figlia di Giairo e della notte al Getsemani. Conosciamo anche la loro madre Salome, tra le cui virtù non sovrabbonda il tatto. Chiede infatti a Gesù posti speciali nel suo regno per i figli, che si dicono pronti a bere il calice che egli berrà. Così, ecco l’incidente: "Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono". E Gesù spiega che il Figlio dell’uomo "è venuto non per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti" (Matteo cap. 20).
E Giacomo berrà quel calice: è il primo apostolo martire, nella primavera dell’anno 42. "Il re Erode cominciò a perseguitare alcuni membri della Chiesa e fece uccidere di spada Giacomo, fratello di Giovanni" (Atti cap. 12). Questo Erode è Agrippa I, a cui suo nonno Erode il Grande ha fatto uccidere il padre (e anche la nonna). A Roma è poi compagno di baldorie del giovane Caligola, che nel 37 sale al trono e lo manda in Palestina come re. Un re detestato, perché straniero e corrotto, che cerca popolarità colpendo i cristiani. L’ultima notizia del Nuovo Testamento su Giacomo il Maggiore è appunto questa: il suo martirio.
Secoli dopo, nascono su di lui tradizioni e leggende. Si dice che avrebbe predicato il Vangelo in Spagna. Quando poi quel Paese cade in mano araba (sec. IX), si afferma che il corpo di san Giacomo (Santiago, in spagnolo) è stato prodigiosamente portato nel nord-ovest spagnolo e seppellito nel luogo poi notissimo come Santiago de Compostela. Nell’angoscia dell’occupazione, gli si tributa un culto fiducioso e appassionato, facendo di lui il sostegno degli oppressi e addirittura un combattente invincibile, ben lontano dal Giacomo evangelico (a volte lo si mescola all’altro apostolo, Giacomo di Alfeo). La fede nella sua protezione è uno stimolo enorme in quelle prove durissime. E tutto questo ha un riverbero sull’Europa cristiana, che già nel X secolo inizia i pellegrinaggi a Compostela. Ciò che attrae non sono le antiche, incontrollabili tradizioni sul santo in Spagna, ma l’appassionata realtà di quella fede, di quella speranza tra il pianto, di cui il luogo resta da allora affascinante simbolo. Nel 1989 hanno fatto il “Cammino di Compostela” Giovanni Paolo II e migliaia di giovani da tutto il mondo.

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